
Le vacanze, per chi ha figli, non sono più solo vacanze. Sono un tempo condiviso in cui la coppia e la famiglia si intrecciano in un equilibrio spesso delicato, in cui ci si divide tra mille richieste e bisogni dei più piccoli. È facile idealizzare la partenza come un momento di riposo e unione, ma la realtà è che, per molti genitori, la vacanza può diventare un periodo ancora più impegnativo del resto dell’anno.
Dove finisce il ruolo genitoriale e dove può riemergere la dimensione della coppia? È davvero possibile ritrovare intimità e connessione quando tutto ruota intorno ai bisogni dei bambini?
Spesso, con l’arrivo dei figli, la coppia tende a “scomparire” per l’accumulo di compiti da svolgere e l’attenzione da dedicare a loro.
Nella pratica clinica, capita spesso di incontrare genitori che sentono di non essere più una coppia “come prima”. È un passaggio fisiologico: l’arrivo dei figli porta un cambiamento di identità profondo, e spesso la priorità assoluta diventa la loro cura. Questo è naturale, ma nel tempo, se la coppia non trova piccoli spazi per rigenerarsi, il rischio è quello di perdersi di vista e aumentare la distanza emotiva, che si può anche trasformare in distanza fisica.
Durante le vacanze, questa dinamica si amplifica: le routine vengono meno, i tempi si dilatano, e la gestione dei figli – senza il supporto della scuola o dei nonni – può diventare ancora più assorbente.
Il bisogno di “tempo a due” non è un lusso
Spesso le coppie si sentono in colpa solo a pensare di volersi ritagliare un momento per sé: “Non siamo venuti in vacanza per stare tutti insieme?”. Ma il tempo di qualità in famiglia non esclude il tempo di qualità nella relazione di coppia. Al contrario, una coppia che riesce a ritagliarsi momenti di dialogo, intimità e vicinanza trasmette ai figli un senso di stabilità e fiducia.
Anche in vacanza, prendersi cura della coppia significa nutrire il legame che tiene insieme la famiglia.
Non servono grandi gesti o fughe romantiche per ri-conettersi con il proprio partner. A volte bastano:
un caffè insieme al mattino, mentre i bambini ancora dormono; una passeggiata con il passeggino mentre si chiacchiera della giornata; uno sguardo condiviso, un momento di leggerezza, una battuta che fa ridere solo voi.
L’intimità non è solo sessualità o tempo “da soli”. È sentirsi ancora complici, ri-conoscersi nei piccoli gesti.
I conflitti non vanno in vacanza
Un altro aspetto da non sottovalutare è che, durante le vacanze, le tensioni latenti possono emergere più facilmente. Senza la “copertura” della routine quotidiana, la coppia si ritrova faccia a faccia, e può essere difficile mantenere il solito equilibrio. Le differenze nei ritmi, nella gestione dei figli, nelle aspettative sul tempo libero, possono accendere conflitti o riattivare vecchie ferite.
Viverli come occasione di confronto – e non come minaccia – è una sfida, ma anche una possibilità preziosa di crescita. La vacanza può diventare uno spazio in cui fermarsi, ascoltarsi e rinegoziare le reciproche posizioni.
Puoi prendere queste domande come spunto per iniziare un dialogo di coppia:
- Qual è il momento della giornata che ci fa sentire più vicini, anche con i bambini accanto?
- C’è qualcosa che possiamo fare per proteggerlo insieme?
- Cosa ci manca, oggi, per sentirci ancora “noi”, al di là del ruolo di genitori?
- Come possiamo sostenerci meglio a vicenda nei momenti faticosi della vacanza?
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