“Voglio stare bene ma non ci riesco” – Perché l’ansia persiste anche quando il pericolo è passato (e cosa puoi fare ogni giorno per affrontarla)

Autrice: Dott.ssa Maura Maria Schiavetta

Quando il pericolo è finito ma il corpo non lo sa

Dopo un evento traumatico, è molto comune provare una sensazione di frustrazione: la mente sa che tutto è finito, ma il corpo e le emozioni continuano a vivere come se il pericolo fosse ancora lì. L’ansia resta, anche quando tutto sembra essere tornato alla normalità.

Questa sensazione si traduce in pensieri come:

🗨 “Razionalmente so che non c’è nulla da temere, ma non riesco a calmarmi.”

🗨 “Vorrei stare bene, ma è come se il mio corpo non mi ascoltasse.”

Per molte persone, questa è una delle parti più difficili dell’esperienza post-traumatica: avere a che fare con i tempi diversi del cervello razionale e di quello emotivo.

Dopo un trauma, il nostro sistema nervoso può rimanere bloccato in uno stato di allerta. Anche se la minaccia è passata, una parte profonda e automatica del cervello – quella legata alla sopravvivenza – continua a reagire come se il pericolo fosse ancora presente.

È una risposta che non parte dalla nostra volontà, ma da memorie implicite, spesso corporee, che non sono state ancora elaborate.

Non sei sbagliato: il tuo corpo si è adattato per proteggerti.

Sentirsi così non significa essere deboli o “rotti”. Al contrario: vuol dire che il tuo corpo ha imparato a proteggerti nel modo più efficace che conosceva. Ora, però, ha bisogno di nuove coordinate per tornare a sentirsi al sicuro.

È proprio qui che inizia il lavoro di ricostruzione.

Alcune strategie quotidiane per affrontare l’ansia post-traumatica sono:

1. Dare un nome a ciò che accade

Spesso, l’ansia dopo un trauma è vaga, indefinita, difficile da descrivere. Comincia da qui:

• Scrivi cosa senti nel corpo (tensione, nodo alla gola, fiato corto)

• Osserva quando accade (luoghi, persone, momenti della giornata)

• Prova a dirti: “Sto sperimentando una reazione post-traumatica. Non sono in pericolo adesso.”

Dare un nome all’esperienza è un primo passo per separarti da essa e tornare ad avere un senso di controllo.

2. Áncorati al presente: piccoli gesti di radicamento

Quando l’ansia si attiva, prova a riportare attenzione al qui e ora.

Ecco alcune strategie semplici:

• Sentire i piedi ben poggiati a terra

• Respirare lentamente e osservare il respiro che entra ed esce

• Guardarti intorno e descrivere 5 oggetti che vedi, 4 suoni che senti, 3 cose che puoi toccare

Questi esercizi aiutano il sistema nervoso a uscire dallo stato di emergenza e rientrare nella sicurezza del momento presente.

3. Coinvolgere il corpo in modo gentile

L’ansia ha bisogno di essere scaricata, ma con dolcezza.

Attività consigliate:

• Passeggiate a ritmo regolare

• Yoga, stretching, o movimenti lenti e consapevoli

• Respirazione diaframmatica o esercizi di coerenza cardiaca

Ricorda: non serve “fare tanto”, serve fare con presenza.

4. Dare spazio alle emozioni (senza esserne travolti)

L’ansia post-traumatica spesso nasconde emozioni congelate: paura, rabbia, dolore.

In terapia si lavora proprio per accoglierle senza esserne sopraffatti.

Puoi iniziare così:

• Scrivere ciò che provi, senza giudizio

• Parlare con qualcuno di fidato

• Concederti di “sentire” un’emozione alla volta, per piccoli tratti, in un luogo sicuro

5. Coltivare esperienze di sicurezza e relazione

Ogni giorno, chiediti:

• Cosa posso fare oggi che mi dà un piccolo senso di sicurezza?

• Con chi mi sento accolto e non giudicato?

• Dove posso lasciarmi essere, anche solo per qualche minuto?

L’ansia si scioglie quando il corpo sperimenta, lentamente, che non è più solo.

Non devi farcela da solo.

Se l’ansia è diventata una compagna quotidiana dopo un evento difficile, sappi che c’è una strada per uscirne.

Il percorso terapeutico – anche con strumenti come l’EMDR – aiuta a rielaborare le radici profonde di questa sofferenza e a costruire un nuovo senso di sicurezza dentro di sé.

👉 Se desideri approfondire, puoi contattarmi per un primo colloquio.

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