Quando hai bisogno di ritrovare il tuo benessere personale, di capire meglio alcuni tuoi comportamenti o vuoi risolvere qualsiasi forma di disagio che ti fa soffrire (problemi di sonno, dell’appetito, di comunicazione, problemi relazionali, di ansia o depressione, ecc), puoi chiamare uno psicoterapeuta.
E’ molto importante che si sviluppi una certa empatia con il terapeuta, che ci si riconosca in qualcosa di personale nell’incontro o anche prima, nella ricerca che si effettua per fissare un appuntamento. Può essere lo stile comunicativo, la visione del problema, le parole che usa negli articoli che leggi o nei video che ascolti, qualsiasi cosa che arrivi a trasmettere un’emozione.
La relazione con lo psicologo è un incontro e sarà molto importante, in quanto parte stessa della terapia.
Sentirsi a proprio agio nello studio dello psicologo è già un buon modo per iniziare a raccontare delle cose di sé che magari non si è mai avuto il coraggio di raccontare a nessuno.
Ma attenzione! Questo non significa che deve essere tutto ideale, anzi! Se emergono emozioni di rabbia o fastidio o delusione o altro nella relazione con il terapeuta è bene parlarne e anzi lo studio diventa il luogo privilegiato e sicuro, perché luogo intimo e contenuto, per poter affrontare come ci si sente in quel momento: è probabile che quelle sensazioni tu le abbia già provate in altre situazioni e con altre persone “all’esterno”. Qui, però, hai la possibilità di parlarne e capire con un esperto come ti muovi nella relazione e come ti fa sentire.
A questo punto, vorrei farmi conoscere al di là dei titoli e delle aree di intervento che puoi trovare qui…
Con il senno di poi, ripenso con una certa tenerezza all’interesse che avevo sul pensiero e sui sogni, fin da piccola; all’attenzione che mettevo nella relazione, per esempio con un compagno delle elementari i cui genitori si stavano separando; all’incontro magico con la filosofia durante il liceo; alla passione degli esami universitari di Psicologia; alla scelta della Scuola di Specializzazione.
La scelta della scuola è molto importante per un terapeuta, perché indica la rotta da seguire nel lavoro con il paziente, nella risoluzione dei problemi psicologici e relazionali per cui richiede aiuto.
Questa scelta è molto ampia e la mia è ricaduta facilmente su “Psicoanalisi della Relazione”, per tre motivi:
- l’importanza data alla propria interiorità nella comprensione degli eventi e nel dare significato alla propria vita
- la modernità della teoria, che si concentra sugli ultimi 40 anni di teoria (psicoanalisi relazionale americana) e di ricerca (Infant Research)
- la parola “relazionale” che rimanda ad una terapia non statica, non silenziosa, ma basata sullo scambio reciproco.
A completamento, la scelta di effettuare la formazione EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Se vuoi leggere di cosa si tratta, clicca qui
Il mio metodo di lavoro comprende
- una definizione chiara degli obiettivi che si vogliono raggiungere, rispetto al motivo per cui si richiede la consulenza
- una condivisione dei passaggi da affrontare per raggiungere gli obiettivi
- una valutazione condivisa del percorso in itinere
Quello che i miei pazienti mi rimandano solitamente è di avere chiaro dove si sta andando e perché. Riportano una sensazione di chiarezza e di “andare dritti” al punto.
Ammetto subito di non avere la palla di cristallo che mi indica il numero esatto delle sedute che ci vorranno per risolvere il problema, ma i miei 10 anni di esperienza e oltre mi consentono di fare una stima ragionevole.
Se vuoi prenotare un appuntamento presso lo Studio di Psicologia di via Marghera 6/B (per conoscere i servizi clicca QUI) o su Skype (per saperne di più clicca QUI ), chiama il numero 3381213793 o compila il modulo qui sotto, indicando le preferenze di giorno e orario.