
Da mesi stiamo affrontando la pandemia da coronavirus che, come altri gravi eventi che colpiscono la collettività, sta creando una condizione di intensa emotività per l’individuo e la comunità.
Gli eventi con cui entriamo in contatto in questo periodo, come la quarantena, i cambiamenti sul lavoro, l’assenza o la limitazione di relazioni, la gestione dei bambini a casa, l’affrontare lutti improvvisi o periodi di ospedalizzazione, possono causare reazioni emotive che possono interferire con il nostro modo di funzionare, sia durante l’esposiozione all’evento stesso, sia dopo. Dunque dobbiamo aspettarci che ci porteremo addosso per molti mesi le conseguenze di questo periodo.
FASI EMOTIVE LEGATE ALLA PANDEMIA
La prima fase è stata quella di shock, caratterizzata da senso di estraneità, di irrealtà, di confusione, ecc, in cui non sapevamo ancora cosa stesse succedendo né come affrontare la situazione. Lo shock fa parte di una reazione normale allo stress ed è un meccanismo che ci consente di mantenere un certo distacco emotivo, per attutirne l’impatto ed essere capaci di continuare la nostra vita.
Abbiamo vissuto poi una fase di impatto emotivo, caratterizzata da molte e diverse emozioni (tristezza, colpa, rabbia, paura, ansia) e reazioni fisiche (mal di testa, disturbi gastrointestinali, ecc.).
Abbiamo poi iniziato una fase di fronteggiamento dell’evento: ci si chiede cosa è successo, come e perchè, si cerca una spiegazione e si ricorre alle proprie risorse per gestire la situazione.
REAZIONI COMUNI
(anche se ci sono differenze individuali per comparsa, durata e intensità di queste emozioni)
- intrusività: immagini ricorrenti, ricordi involontari che arrivano improvvisamente
- evitamento: tentativo di evitare pensieri o emozioni legati all’evento
- umore depresso e/o pensieri persistenti e negativi su di sé e sul mondo
- irrazionale senso di colpa verso se stessi o verso gli altri per aver vissuto esperienza diretta di contatto o contagio del virus
- senso di colpa per essere sopravvissuto
- persistenti emozioni negative legate al trauma, anche quando la situazione sembra migliorare
- difficoltà nel dormire (fatica ad addormentarsi, risvegli e incubi, o ipersonnia)
- difficoltà nell’alimentazione
- interesse molto diminuito per attività piacevoli
COSA POSSIAMO FARE?
- Pensare che è normale avere delle reazioni emotive legate a un evento così inaspettato e tragico
- Non negare le emozioni legate al coronavirus
- Riconoscere le proprie reazioni emotive, fisiche e le difficoltà
- Parlare degli eventi critici aiuta a scaricare la tensione emotiva
- Cercare di mantenere le abitudini e i contatti con le persone, anche virtualmente se necessario
- Chiedere aiuto a persone di fiducia
- Ascoltare i propri bisogni
- Limitare l’utilizzo dei media a un momento nella giornata
Fonte: Associazione EMDR Italia
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Buongiorno, sono Maura Maria Schiavetta, Psicologa Psicoterapeuta EMDR di Milano. Da circa 15 anni mi occupo di consulenza psicologica e psicoterapia individuale e di coppia. Lavoro con passione e con metodo nella risoluzione dei più diffusi disagi psicologici e momenti critici. Svolgo l’attività di persona nello Studio di psicologia di via Marghera 6/B a Milano e online per le consulenze a distanza.
Tel. 3381213793
mail: mauraschiavetta@libero.it
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