L’ansia è come una sedia a dondolo:
sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo.
(Jodi Picoult)
Il termine “ansia” è entrato nel linguaggio comune per definire diversi stati emotivi ed è molto diffuso sentir dire o esprimersi con il termine “ansia”.
Facciamo un po’ di ordine…
L’ansia è un’emozione che proviamo a partire da un pensiero di pericolo (per la maggior parte dei casi, si tratta di un pericolo non “reale”, ma per la nostra autostima, ad es. parlare in pubblico) che innesca una serie di reazioni biochimiche e una produzione di energia, che attiva l’organismo in una serie di fenomeni, quali:
– aumento della frequenza del respiro
– aumento del battito cardiaco (tachicardia)
– sudorazione
– vertigini, ecc..
L’ansia di per sé non è una cosa negativa, anzi costituisce una importante risorsa, perché ci attiva in modo tale da proteggerci dai rischi, mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni (ad es., sotto esame). Quando l’attivazione del sistema di ansia è però eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, siamo di fronte ad un disturbo d’ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni.
Secondo la curva di Yerkes-Dodson (1908), quando l’ansia è a zero, o poco più, siamo in una condizione di sonno legata ad un livello di prestazione molto basso.
Quando l’ansia aumenta, migliorano la concentrazione, l’attenzione, la capacità di prevedere le conseguenze e così via, facendo salire i livelli di prestazione, fino alla cima della curva.
Una volta superata la soglia media dell’ansia, la prestazione diminuisce, poiché si perdono concentrazione, attenzione e tutte le altre capacità cognitive, facendo sembrare difficile ogni compito, fino a bloccarsi quando si arriva alla condizione di panico.
In sintesi: la prestazione è alta ad un livello di ansia medio. Se l’ansia è assente o eccessiva, la prestazione è bassa!
Quando l’ansia supera i livelli di tolleranza, si può sviluppare un disturbo d’ansia come:
- Fobia specifica (aereo, spazi chiusi, ragni, cani, gatti, insetti, ecc.)
- Disturbo di panico e agorafobia (paura di stare in situazioni da cui non vi sia una rapida via di fuga)
- Disturbo ossessivo-compulsivo
- Fobia sociale
- Disturbo da stress acuto o post-traumatico da stress
- Disturbo d’ansia generalizzata
I disturbi d’ansia sono caratterizzati da una preoccupazione eccessiva, che la persona ha difficoltà a controllare: essa si manifesta per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, e riguarda una serie di attività o eventi che causano un disagio significativo dal punto di vista clinico oppure nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
Ansia e preoccupazione sono associate con almeno tre dei seguenti sintomi:
– irrequietezza, o tensione o ‘nervi a fior di pelle’
– facile affaticabilità
– difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria
– irritabilità
– tensione muscolare
– alterazione del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, oppure sonno inquieto o insoddisfacente)
Questi sintomi si rendono evidenti quando ci troviamo in uno stato di stress emotivo e si manifestano anche a livello fisico. Quando ignoriamo i segnali che il nostro corpo ci invia (bisogno di rallentare il ritmo e prendersi cura di se stessi), il risultato è spesso il peggioramento dei sintomi.
Per imparare a gestire e ad eliminare questi sintomi può essere necessario l’aiuto di un terapeuta.
Lo psicologo dovrà stabilire che l’alterazione non sia dovuta agli effetti fisiologici di una sostanza oppure ad una condizione medica generale e che gli episodi di ansia non avvengano esclusivamente durante un altro disturbo o problema psicologico, come ad esempio un disturbo dell’umore (depressione).
Lo psicologo valuterà i processi con cui la persona si organizza: che cosa continua a mantenere il problema e non permette il miglioramento delle condizioni di vita della persona che ne soffre?
L’intervento psicologico si propone quindi di rendere la persona autonoma e libera dai sintomi riducendo i livelli di angoscia costante con cui si è spesso costretti a vivere.
Almeno un terzo della popolazione mondiale ha avuto o può avere un disturbo d’ansia nel corso della propria vita.
In realtà non potremmo vivere senza ansia e senza di essa molte emozioni sarebbero più sbiadite, meno intense e suggestive.
L’ansia può essere uno strumento o un limite, a seconda dell’uso che ne facciamo o del modo in cui la viviamo.
SERVIZI OFFERTI DALLO STUDIO DI PSICOLOGIA:
- CONSULENZA PSICOLOGICA: da 1 a 3 colloqui.Gli incontri di consulenza permettono di dare un significato psicologico all‘ansia e di fornire le prime indicazioni sul tipo di soluzione per affrontarla.La consulenza psicologica ha l’obiettivo di:
– definire e trovare una soluzione a problemi specifici
– prendere decisioni
– affrontare momenti di crisi.
In questi colloqui, la persona può arrivare a definire meglio la propria difficoltà attuale e a rifletterci con le nuove risorse che lo psicologo mette in campo; lo psicologo ascolta, iniziando a valutare le difficoltà del paziente e le sue risorse interiori.
- PSICOTERAPIA: La durata va definita insieme, in base al problema portato e al metodo utilizzato (psicoterapia ad orientamento psicoanalitico relazionale o EMDR).
La psicoterapia si propone di affrontare e ridurre la sofferenza psicologica, in particolare affrontando i sintomi psicopatologici dell’ansia, valutando quanto questi incidano sulla personalità e sulle relazioni, e analizzando approfonditamente le motivazioni sottese a tali disagi.
Si tratta di un percorso che affronta sia le situazioni di sofferenza, sia il desiderio di crescita personale e di conoscenza di sé (chi siamo, come funzioniamo, come ci relazioniamo).
La psicoterapia promuove cambiamenti profondi e duraturi, in direzione dell’adattamento sociale e soprattutto del benessere individuale.
Attraverso l’approccio EMDR, si andrà a lavorare sulle situazioni emotivamente traumatiche che stanno alla base dell’attuale disturbo. È possibile che alcune situazioni del presente “riattivino” pensieri , emozioni, sensazioni fisiche che hanno radici più profonde e che non hanno ancora trovato una loro “sistemazione”. Attraverso questo metodo sarà possibile lavorare sulla base del disturbo nel passato, gli eventi scatenanti nel presente e la modalità di affrontare le situazioni nel futuro.
Se vuoi parlare del tuo stato di ansia, che probabilmente ti ha portato fin qui per trovare qualche risposta ai tuoi dubbi, chiama il numero 3381213793 oppure lascia una domanda qui sotto